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In evidenza
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In collaborazione con USRC-USRA Informa
"Siamo oramai alla coda della
ricostruzione privata, quasi al 90% di contributi concessi, e
quest'anno abbiamo fatto meglio dell'anno scorso, ovvero
superare i 180 milioni per 120 interventi che diventeranno
cantieri che saranno conclusi nel 2026, in particolare nelle
frazioni. Meno bene quella pubblica soggetta agli appalti. Ora
la priorità è eliminare, a cominciare dal centro storico
dell'Aquila, i 'buchi neri' rappresentati dagli aggregati
edilizi bloccati per varie ragioni". A oltre 15 anni e mezzo dal
terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009, a tracciare un bilancio
aggiornato della ricostruzione è Salvo Provenzano, 47enne
ingegnere titolare dell'Ufficio Speciale Ricostruzione
dell'Aquila. Il manager pubblico, originario di San Cataldo
(Caltanissetta) e aquilano di adozione, è a capo dal 2019 della
struttura chiave per la ricostruzione e la rinascita del
capoluogo e delle sue frazioni.
Per quanto riguarda la ricostruzione privata dell'Aquila e
frazioni, in tutti questi anni sono state presentate 29.827
pratiche, di cui 3.592 annullate o archiviate, e ne sono state
approvate 29.245. Ne restano da istruire solo 582. Si è ormai al
98%. In termini economici la ricostruzione post sisma ammonta a
un preventivo di 8.354.660.268 euro e 6.605.872.413 euro sono
stati già erogati, restano da stanziare 721.345.614 euro, non
considerando le pratiche annullate o archiviate. La spesa è
dunque all'88%.
Meno bene, la ricostruzione degli edifici pubblici: rispetto
al costo complessivo, comprese le opere di messa in sicurezza,
di 2.541.830.000 euro, è stata erogata la somma di 1.666.575.000
euro. Allo stato attuale, dunque, su 774 interventi programmati
ne sono stati conclusi 371, 117 sono nella fase di cantiere e
118 in fase di collaudo. Ma rispetto alla ricostruzione privata
si è molto più indietro, al 65,7%.
In collaborazione con USRC-USRA Informa
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