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La paleodieta parte dall’assunto secondo il quale, per mantenere la propria salute, bisognerebbe nutrirsi degli stessi alimenti che mangiavano i nostri antenati nel corso del Paleolitico, da 2,5 milioni a circa 10mila anni fa, prima dell’introduzione dell’agricoltura: si tratta, dunque, del modello nutrizionale ritenuto proprio delle popolazioni di cacciatori-raccoglitori e basato prevalentemente sull’assunzione di proteine di origine animale. Ma è vero che questi individui si nutrivano prevalentemente di carne?
Analisi
La cosiddetta paleodieta è nata negli anni 30 del Novecento grazie al dentista statunitense Weston Price, al quale viene tuttora riconosciuto il merito di essere stato fra i primi a teorizzare un rapporto di causa-effetto fra nutrizione e salute. L’idea è stata poi recuperata diverse volte nel corso dei decenni successivi, fino ad arrivare al nutrizionista statunitense Loren Cordain, che nel 2002 ha pubblicato il libro best seller ‘The Paleo Diet’ diffondendo a livello globale questo modello nutrizionale.
Il presupposto sul quale è costruita la paleodieta è forse collegato anche al fatto che i resti ossei degli animali uccisi possono conservarsi per decine o centinaia di migliaia di anni e sono dunque facilmente rinvenuti in abbondanza nei siti preistorici, a differenza di altri resti. Ma grazie ai continui miglioramenti della tecnologia e delle tecniche di analisi, è ora possibile portare alla luce anche tutti gli altri componenti dell’alimentazione dei nostri antenati, come dimostrano numerosi studi pubblicati negli ultimi anni che sostanzialmente ribaltano l’idea che le popolazioni di cacciatori-raccoglitori si nutrissero quasi esclusivamente di carne e cibi crudi.
L’ultimo in ordine di tempo ha svelato il ruolo centrale dei vegetali nella dieta dei nostri antenati. Pubblicata sulla rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, e guidata dall’Università israeliana di Bar-Ilan, la ricerca si è concentrata sulla scoperta di residui di amido su strumenti utilizzati per la preparazione del cibo e risalenti a circa 780mila anni fa, in un insediamento lungo le rive del fiume Giordano nel Nord di Israele. L’analisi evidenzia i metodi sofisticati utilizzati da questi primi esseri umani per lavorare il materiale vegetale, tra cui sono stati identificati ghiande, cereali, legumi e anche piante acquatiche commestibili come la ninfea gialla e la castagna d’acqua. La scoperta sottolinea l’importanza degli alimenti vegetali nell’evoluzione dei nostri antenati, alimenti che sono ricchi di carboidrati vitali per le richieste energetiche del cervello umano.
Un altro studio pubblicato nel 2024 sulla rivista Plos One, guidato dall’americana Pennsylvania State University, ha esaminato gli isotopi contenuti nei resti ossei di 24 individui trovati sull’altopiano delle Ande, in Perù, e risalenti a circa 11-12mila anni fa. Gli isotopi sono atomi di un particolare elemento chimico, come il carbonio, l’idrogeno, l’ossigeno e l’azoto, che si differenziano per il numero di neutroni contenuti nel nucleo, e che dunque possiedono massa diversa rispetto all’elemento originario. La composizione degli isotopi di qualsiasi sostanza costituisce una sorta di ‘impronta digitale’, che permette di individuare il processo e le condizioni ambientali nelle quali la sostanza è stata prodotta e di valutare altri eventuali processi che l’hanno successivamente modificata. Gli analisi degli abitanti dell’altopiano andino ha rivelato una dieta composta per il 70-95% da piante e alimenti vegetali, in particolare tuberi, mentre solo per il 3-29% da carne.
Risale molto più indietro nel tempo un’altra ricerca recente pubblicata su Science, che si è basata sempre sull’analisi degli isotopi, contenuti stavolta nello smalto dei denti appartenenti a 7 antenati umani del genere Australopithecus, vissuti circa 3,5 milioni di anni fa nell’Africa meridionale. Lo smalto dei denti, infatti, è il tessuto più duro del corpo dei mammiferi e può preservare per milioni di anni l'impronta della dieta seguita. Anche in questo caso, i ricercatori guidati dall’Istituto Max Planck per la chimica di Magonza, in Germania, hanno rivelato che questi primi ominini facevano affidamento principalmente su diete a base vegetale, con scarsissimo o addirittura inesistente consumo di carne.
E ancora dagli isotopi contenuti in denti e ossa di 15-13mila anni fa, appartenuti a cacciatori-raccoglitori che abitavano nell’attuale Marocco, arriva un’ulteriore prova di un’alimentazione principalmente a base vegetale, grazie allo studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution e coordinato dall’Istituto Max Planck per l'antropologia evolutiva di Lipsia.
Conclusione
Sono sempre più evidenti le prove che dimostrano come la paleodieta sia basata su un’idea errata: tutte le ricerche fatte negli ultimi anni smentiscono l’ipotizzato ruolo di primo piano della carne nell’alimentazione dei nostri antenati, e sottolineano invece come questi ricavassero una parte significativa e preponderante delle loro calorie da alimenti di origine vegetale, sfruttando un’ampissima varietà di piante. I risultati degli studi sono concordi nell’evidenziare che, contrariamente a quanto spesso creduto dal pubblico, la dieta dei cacciatori-raccoglitori del Paleolitico non era focalizzata sulle proteine animali, ma comprendeva piuttosto una vasta gamma di alimenti vegetali.
Fonti
Ahituv et al, “Starch-rich plant foods 780,000 y ago: Evidence from Acheulian percussive stone tools”, Pnas, 2025
Chen et al, “Stable isotope chemistry reveals plant-dominant diet among early foragers on the Andean Altiplano, 9.0–6.5 cal. Ka”, Plos One, 2024:
Lüdecke et al, “Australopithecus at Sterkfontein did not consume substantial mammalian meat”, Science, 2025:
Marini, E, "La storia della Paleo dieta (quella vera), un modello alimentare non fondato sulla carne", Il Gambero Rosso, 3 febbraio 2024
Moubtahij et al, “Isotopic evidence of high reliance on plant food among Later Stone Age hunter-gatherers at Taforalt, Morocco”, Nature Ecology & Evolution, 2024:
Nield, D, "Paleo Diet Debunked: Ancient Humans Ate Plants, Study Shows", Sciencealert, 19 gennaio 2025
Sayers K, "Real Paleo Diet: early hominids ate just about everything", The Convrsation, 17 febbraio 2015
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