L'imbastitura è a vista sulla passerella di Moschino dove, come sempre, nulla è come sembra e ciò che è nascosto viene svelato. Per la collezione per il prossimo inverno, Adrian Appiolaza è partito da un elogio del lavoro sartoriale, sezionando il tailoring e rielaborandone le componenti come elementi decorativi.
Così una cinta diventa un cappello o sostiene un abito a sacchetto, la manica di una giacca si trasforma in una mantella, mezzo gilet si installa su un abito a pois, maglioni intrecciati tra loro diventano un abito. Il gusto per le esagerazioni tipico del brand si applica al fiocco, annodato al polso o al collo, ampliato fino a dimensioni monumentali o fatto scomparire fino a diventare un ricordo sulla pelle nuda, ma anche al maxi piumino che sembra un piumone, non a caso abbinato a un cappello-cuscino.
Una sovversione della regole che si conclude con abiti da sera realizzati in carta o con i sacchi neri della spazzatura, da abbinare a borse spaghetti o clutch mappamondo. In chiusura, un messaggio ecologista in linea con lo spirito della maison fondata da Franco Moschino: una T-shirt con un grande 'Sos', 'Save our sphere'. Ad applaudire in prima fila, l'artista Neneh Cherry e gli stilisti Marcelo Burlon e Luca Magliano.
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