Nel 1990, precisamente nel mese di gennaio, la Lamborghini Diablo fece il suo debutto nella società delle supercar diventando rapidamente il riferimento velocistico per tutte. Infatti, con i suoi 325 km/h era la vettura con la velocità massima più elevata tra quelle in commercio. Scalzò, anche se di poco, precisamente di 1 km/h, la Ferrari F40, che aveva altre caratteristiche, ed era il riferimento dal 1987.
In questo mese, nel 2025, la Diablo compie 35 anni e, a distanza di tempo, si percepisce la sua importanza nella storia della casa del toro. Aveva un compito importante, sostituire la Countach, e fu l'auto ponte tra la proprietà americana e quella tedesca, con la quale nacque la Murcielago, che aprì la strada del cambiamento che ha condotto il brand alla gamma elettrificata attuale.
La Diablo ottenne numeri di vendita positivi, con quasi 3000 unità immatricolate e, inizialmente, fu proposta con la sola trazione posteriore deputata a trasferire sulla strada i 492 CV erogati dal V12 aspirato da 5,7 litri. Rispetto alla Countach aveva l'iniezione elettronica in sostituzione dei carburatori e, nel 1993, arrivò la Diablo VT, che si avvaleva di un giunto viscoso in grado di trasferire il 25% della potenza all'avantreno in caso di perdita d'aderenza al retrotreno, oltre che di sospensioni con ammortizzatori elettronici Koni. Sempre nello stesso anno, la Diablo venne proposta anche nella serie speciale SE 30, per i 30 anni della casa di Sant'Agata Bolognese: questa aveva una potenza di 525 CV erogati solamente mediante l'asse posteriore, era più leggera di 125 kg, e venne prodotta in appena 150 esemplari. Con l'incremento di potenza salì anche la velocità massima, che poteva toccare i 331 km/h.
Una nuova Diablo, la SV arrivò nel 1995, e poteva vantare elementi dedicati come il paraurti anteriore, i cerchi, oltre ad un nuovo alettone posteriore ed ai freni maggiorati, mentre le sospensioni tornarono ad essere meccaniche e, come per la SE 30, la trazione era posteriore e scaricava a terra 520 CV. Nel 1998 sulla SV, identificata dalla sigla a grandi caratteri sulla fiancata, arrivarono i fari di stampo convenzionale, poi utilizzati anche sulla Diablo VT restyling che, nel frattempo, era stata proposta anche in variante roadster. Con il facelift, che vide il debutto di un nuovo paraurti anteriore, la potenza salì fino a 530 CV.
Al top della performance per la Diablo c'era la GT, derivata dal prototipo che correva in classe GT1 del campionato FIA GT, era più larga e più leggera di oltre 100 kg rispetto alla SV, poteva contare su 575 CV per raggiungere, con lo scarico da corsa, i 340 km/h. Questa venne prodotta in soli 80 esemplari, ed è un raro pezzo da collezione.
Il canto del cigno per la supercar del toro arrivò con la VT 6.0 Special Edition prodotta tra il 2000 ed il 2001 in soli 42 esemplari.
Tra le curiosità sulla Diablo ricordiamo che la sua piattaforma fu utilizzata per creare la Cizeta Moroder V16T.
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