Bosch, il colosso tedesco dell'innovazione e dei servizi, ha ribadito in occasione del Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas, una delle più grandi fiere dell'elettronica del mondo che si apre il 7 gennaio al pubblico, la sua volontà di proseguire e completare il programma che prevede il potenziamento delle attività negli Stati Uniti. Come hq dichiarato Paul Thomas, presidente Bosch in Nord America, l'azienda sta facendo investimenti mirati negli Stati Uniti per espandere ulteriormente la propria presenza globale e non solo nel mercato statunitense, che resta di importanza strategica.
A Roseville, in California, Bosch sta attrezzando l'esitente fabbrica della TSI Semiconductors (acquista nel 2023) con impianti moderni per la produzione di chip al carburo di silicio. Questo investimento - circa 1,9 miliardi di dollari - peremetterà nei prossimi anni di ampliare la capacità produttiva di Bosch in un importante mercato globale. Questi speciali semiconduttori - le cui consegne inizieranno nel 2026 - sono un componente chiave per la mobilità elettrificata e molte altre applicazioni.
Recentemente Bosch ha anche annunciato l'acquisizione (che verrà completata a breve) del business di Johnson Controls relativo alle soluzioni di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria per edifici residenziali e commerciali, continuando la sua traiettoria di crescita nel Paese. Per questa operazione è previsto un investimento complessivo di circa 8 miliardi di dollari che è la più grande transazione nella storia di Bosch. "Gli enormi investimenti nei settori del riscaldamento e dei chip sottolineano l'importanza strategica del mercato statunitense per Bosch", ha concluso Thomas.
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