Domani, nel giorno in cui si
celebra la 58/a Giornata Mondiale della Pace che vede coinvolte,
in Emilia-Romagna, nove piazze in altrettante città - Bologna,
Faenza, Forlì, Imola, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e
Rimini - non ci sarà, all'appuntamento bolognese, la comunità
ebraica mentre saranno presenti alla nona edizione della Marcia
della Pace e della Nonviolenza indetta nel capoluogo emiliano
decine di associazioni, i sindacati, il Comune di Bologna, la
comunità cristiana e quella islamica dell'Ucoii. E' quanto
riporta il Corriere di Bologna che ospita le parole del
presidente della comunità ebraica felsinea, Daniele De Paz.
Si tratta, spiega al quotidiano, di "una scelta molto
sofferta, che ho condiviso con gli organizzatori, a partire dal
Portico della Pace. Abbiamo sempre aderito con grande favore
alla manifestazione proprio per i suoi valori; quest'anno
non parteciperemo per due motivi principali: uno - argomenta - è
di sicurezza, poiché i temi riguardanti il conflitto
israelo-palestinese potrebbero essere accesi sebbene il pubblico
partecipante sia sempre stato moderato e rispettoso; l'altro -
prosegue De Paz - è legato al contesto, perché la piazza da cui
si partirà ha preso una posizione. E questo mette in
difficoltà".
La marcia, che attraverserà il centro di Bologna, prenderà
le mosse da Piazza Nettuno, su cui si domina Palazzo d'Accursio,
sede del Comune, dove è ancora visibile, sulla sua facciata, la
bandiera palestinese esposta nei mesi scorsi. "Siamo molti
dispiaciuti nel non partecipare - aggiunge De Paz al Corriere di
Bologna - perché percepiamo comunque la scelta come una
limitazione al manifestare per la pace. Non poterlo fare,
ricordando quanto questo sia un momento universale, a causa di
possibili controindicazioni, potrebbe rendere tutto un po' vano.
Riuscire a percepire una neutralità, in uno spazio che per
diritto è di tutti - conclude il presidente della comunità
ebraica bolognese - potrebbe aiutare a riportare un clima di
equilibrio mentre assumere una posizione rende più difficile
usufruire completamente di un luogo".
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