"Adesso di notte sogno la pace,
perché la guerra è una sconfitta per tutti. Vuol dire la morte,
vuol dire una vita segnata per tutti gli anni: la guerra non
finisce con l'armistizio, o con la resa o con il compromesso o
con il trattato. La guerra qualcuno se la porta dentro per
sempre, quindi prima finisce meglio è". Lo ha detto
l'Arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, cardinal Matteo
Zuppi intervistato da Filippo Vendemmiati, capo redattore della
Rai Tgr Emilia-Romagna. Quanto all'aver mai sognato di esser
Papa, ha replicato, "no. Semmai per me sarebbe un incubo in
quel caso. No, no, proprio no".
A giudizio della guida dell'Arcidiocesi felsinea gl appelli
della Chiesa del Papa per la pace, "non sono ascoltati
purtroppo. Non sono ascoltati, non so da quanti mesi: il Papa
chiede il cessate il fuoco in tanti conflitti, quello della
Terra Santa, quello dell'Ucraina" ma quando "c'è una logica di
forza delle Nazioni molte volte purtroppo la religione e gli
uomini di religione vengono messi da parte o vengono sfruttati".
Invece, ha aggiunto Zuppi, la preoccupazione della Chiesa e del
Papa è sempre al di sopra delle parti, è solo a favore della
pace, quindi a favore anche gli stessi Paesi perché la guerra
distrugge comunque. La guerra distrugge anche chi vince: chi
vince pensa poi di essere più forte in realtà, comunque sia, ne
usciamo tutti con le ossa rotte" .
In passato, ha poi evidenziato il presidente della Cei,
"sicuramente speravamo in qualcosa di meglio. Abbiamo bruciato
tanta speranza e questo credo che ci debba anche porre un
problema perché abbiamo seminato molta disillusione". Quanto a
continuare a essere sognatori, nonostante tutto, ha spiegato "lo
consiglio: non c'è vita senza speranza, non c'è futuro senza
speranza e la speranza è un sogno con gli occhi aperti: il sogno
- ha concluso Zuppi - comincia oggi se io mi libero
dall'inimicizia, mi libero dalla violenza, se ascolto le
indicazioni evangeliche, beh il futuro comincia oggi".
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