"L'opera affissa alle pareti
della stazione ferroviaria di Venafro (Isernia), che mirava a
sensibilizzare la popolazione sulla triste vicenda della
giornalista Cecilia Sala, mi riferiscono fosse una stampa in
carta e non un murale. Credo che sia da escludere la pista
dell'atto vandalico e tanto più di un atto volutamente
irrispettoso nei confronti dell'ottima giornalista vittima di
crudele sequestro". Così all'ANSA il vicesindaco di Venafro
Marco Valvona per fugare i dubbi e spegnere le polemiche dopo la
'scomparsa' dell'opera dello street artist Drugi che disegna su
fogli biodegradabili.
L'opera raffigurava la giornalista italiana arrestata a
Teheran insieme a una colomba con una penna e un taccuino.
Secondo quanto si è appreso l'artista avrebbe affisso la sua
opera il 30 dicembre scorso, come mostrano alcune immagini
diffuse dall'emittente locale TVI Molise, ma il 31 dicembre già
non c'era più.
"L'artista - dichiara il vicesindaco - non è nuovo a queste
installazioni lungo le vie cittadine, tutt'ora ne sono presenti
diverse. Le sue opere sono apprezzatissime in città e puntano
sempre ad accendere l'attenzione su temi di attualità e lo fanno
oltretutto con uno stile rispettoso e sagace nonché privo di
qualsiasi forma offensiva. Alla luce di ciò credo sia da
escludere la pista dell'atto vandalico".
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