"Nessuno può seriamente sapere
cosa accadrà e siccome avremo mesi di burrasche, rovesci e
marosi, mi permetto un umile consiglio. La giunta e il Consiglio
regionale non si avventurino in tentativi di riforme epocali, ma
mettano subito in sicurezza i conti della Regione e dei sardi.
Approviamo rapidamente una finanziaria tecnica e restituiamo la
parola agli elettori. Ché nessuno di noi è in grado oggi di dire
cosa farà questa primavera". Lo scrive in un post su Facebook
Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fdi e candidato del
centrodestra nella campagna elettorale per le regionali di 11
mesi fa in merito all'ordinanza- ingiunzione del collegio
elettorale nei confronti della presidente della Regione
Alessandra Todde.
"Io non credo che la presidente abbia 'barato', credo che
abbia commesso un errore e poi ne abbia commessi altri per
coprire il primo. Ma il vero fatto politico è un altro. Può chi
si candida a presidente di una regione, e con lei il suo staff,
non conoscere le norme sulle spese elettorali? No! - attacca
l'ex sindaco di Cagliari - Può chi non conosce e non sa
interpretare norme così semplici essere credibile quando si
affrontano temi più complessi quali l'Energia, l'Ambiente,
l'Istruzione, la Sanità o i Trasporti, solo per citarne alcuni?
No! Possono i sardi fidarsi di una proposta di riforma della
sanità da parte di una Presidente, di un Assessore e dei
rispettivi staff, che non sanno compilare una rendicontazione o
aprire un conto in banca? No!"
"Possono pertanto i sardi fidarsi di una presidente, o chi
per lei, che fornisce ai magistrati dichiarazioni contrastanti?
No. Anzi, in un paese normale sarebbe l'anticamera delle
dimissioni - osserva Truzzu - A prescindere quindi da come andrà
questa vicenda, si può affermare senza tema di essere smentiti
che questa è la legislatura della 'decadenza'. O se preferiamo
che è già decaduta nei fatti".
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