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Faraone, sanità in Sicilia andrebbe commissariata

Faraone, sanità in Sicilia andrebbe commissariata

PALERMO, 04 gennaio 2025, 12:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La sanità in Sicilia andrebbe commissariata da parte del ministero della Salute. Il ministro Orazio Schillaci, invece, dorme e continua a far fare, a questa classe dirigente, il nulla. C'è una sanità che è andata in tilt, distrutta e rasa al suolo. I pronto soccorso ormai ospitano i pazienti anche per otto giorni. Ci si muore lì dentro. Non è sui medici e sugli infermieri che bisogna scaricare le responsabilità, ma queste ricadono su piazza Ottavio Ziino e su Palazzo d'Orleans". Così il capogruppo di Italia Viva alla Camera Davide Faraone, parlando nel corso di una conferenza stampa, a Palermo, dopo i suoi blitz dei giorni scorsi, nei pronto soccorso degli ospedali siciliani. "Siamo riusciti a far alzare Schifani, ieri, dalla sua poltrona e a fargli visitare un ospedale a Palermo - prosegue - ne siamo contenti. Schifani però deve andare al ministero della Salute e chiedere spiegazioni circa il piano di rientro". Faraone ha elencato sette domande rivolte al governatore della Sicilia. "L'ufficio di programmazione della Regione è in grado di dire se e quando potrà dirsi concluso il piano di rientro? - ha aggiunto - la Regione non ha trasmesso i dati all'Agenas sulle liste d'attesa, come si farà a destituire i direttori delle aziende sanitarie e a ridurre le liste d'attesa in assenza di parametri? Si parla di personale insufficiente ma quante assunzioni sono previste? A che punto è la proposta di rimodulazione della rete ospedaliera? Cosa sta facendo la regione per evitare che i siciliani vadano al Nord o all'estero per curarsi? A che punto è l'attuazione degli investimenti sulla sanità in Sicilia a valere sui fondi del Pnrr? come si interverrà sulla questione relativa ai tariffari degli ambulatori accreditati? Chiediamo a Schifani risposte - ha sottolineato - nella sanità siciliana regna un misto tra rassegnazione e assuefazione, salvo indignarsi e scandalizzarsi al prossimo morto al pronto soccorso".
   

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