La Lega si scaglia contro
l'attivismo politico di una insegnante di Treviso, supplente in
una scuola media. Lei è Gaia Righetto, leader del centro sociale
Django di Treviso, impegnata nelle manifestazioni e per i
diritti civili. Chi l'ha presa di mira è il deputato pugliese
della Lega Rossano Sasso, non nuovo a queste iniziative verso
gli insegnanti.
Sasso - in un post su Instagram - dice di aver segnalato
all'ufficio scolastico regionale del Veneto la posizione di
Righetto, a suo dire "un caso unico, secondo solo a quello della
Salis in quanto a docenti fanatici e ideologizzati". Le 'colpe'
della prof trevigiana secondo Sasso, sarebbero quelle "di avere
condanne penali e svariate denunce, dalle occupazioni abusive
agli scontri con le forze dell'ordine, passando per le
diffamazioni e e le ingiurie contro esponenti politici".
"Chi è condannato, anche se solo in primo grado, e senza
interdizione dai pubblici uffici, può continuare ad insegnare a
dei bambini? "chiede Sasso alla direzione regionale, aggiungendo
anche l'idea di una valutazione psico-attitudinale per chi si
affaccia al mestiere". L'interessata, sentita dalla 'Tribuna di
Treviso', ha innanzitutto smentito di essere stata denunciata -
"sono stata solo fermata dalle forze dell'ordine per una
manifestazione pro-Palestina a Vicenza" - "Commenti come quello
di Sasso, che sostiene non abbia i requisiti per stare in
cattedra - ha aggiunto la prof - arrivano da qualcuno che non
vuole dare spazio al pensiero critico e alle idee diverse dalle
sue".
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