/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il mito di Trebisonda, tra storia e letteratura

Il mito di Trebisonda, tra storia e letteratura

Un saggio racconta l'impero incantato

ROMA, 06 gennaio 2025, 12:20

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

TOMMASO BRACCINI, TREBISONDA (SALERNO EDITRICE, PP. 196, EURO 18) Attorno all'antica Trapezunte si è formata un'aura di leggenda. E' diventato sinonimo di un luogo fiabesco, abitato da draghi e cavalieri, citato da Cervantes nel Don Chisciotte, da Foscolo in una lettera a Lady Dacre, da D'Annunzio nella tragedia La Gloria e molti altri autori.
    Trebisonda era punto di riferimento per i navigatori tanto che è nata l'espressione 'perdere la Trebisonda' che significa 'perdere orientamento e lucidità'. Tommaso Braccini, docente di Filologia classica all'Università degli Studi di Siena, conduce i lettori alla scoperta di Trebisonda e dei suoi miti. Oggi nota anche come Trabzon, è una città della Turchia. La sua storia risale all'VIII secolo a.C., quando viene fondata da mercanti greci provenienti da Mileto. Nel periodo medievale, è capitale dell'Impero di Trebisonda dal 1204 al 1461, fu l'ultimo stato bizantino indipendente prima di essere conquistata dagli Ottomani nel 1461. Marco Polo nel Milione, dedica a Trebisonda solo poche righe:"Il motivo forse è che, come sappiamo da altri documenti, proprio lì Marco e suo zio Matteo furono truffati e taglieggiati dal signore della città, l'imperatore Giovanni II Gran Comneno, che sottrasse loro un'abbondante porzione delle ricchezze che portavano con loro dalla corte del Gran Khan. E per vendetta, Marco potrebbe aver condannato la città a una sorta di damnatio memoriae", riporta Braccini. Altri viandanti e viaggiatori hanno parlato a lungo di Trebisonda, descrivendola come un luogo di sfarzo. "Dalla città partivano strade che, inerpicandosi tra montagne innevate e valli nebbiose, portavano verso la Persia e l'India, percorse da carovane, predoni, pellegrini e pastori. Abbandonando temerariamente le piste battute per inoltrarsi tra le foreste fittissime si poteva cadere preda delle tentazioni delle fate, ma anche trovare la salvezza dell'anima in eremi a picco su baratri vertiginosi", spiega ancora l'autore. Tra questi luoghi sacri il monastero di Sumelà, fondato da due eremiti, Barnabas e Sophronius. Il monastero, dedicato alla Vergine Maria, è incastonato in una parete rocciosa a picco tra le valli delle Alpi Pontiche. Nel corso del Novecento, Trebisonda e il suo impero perduto hanno continuato ad alimentare fantasie letterarie e anche Tolkien avrebbe inserito elementi trapezuntini nei suoi romanzi.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza