/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Venti Mesi' in manicomio per sfuggire ai lager, presto in tv

'Venti Mesi' in manicomio per sfuggire ai lager, presto in tv

Da diario Renzo Segre, padre Piero Angela Giusto tra le Nazioni

ROMA, 11 gennaio 2025, 14:06

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

È in fase di sviluppo Venti Mesi, il nuovo progetto televisivo di Pepito Produzioni e Dorje Film, basato sull'omonimo diario di Renzo Segre, pubblicato da Sellerio Editore. L'opera, ispirata a fatti realmente accaduti, racconta i venti mesi che l'autore trascorse nascosto in un manicomio, un rifugio forzato per sfuggire alla follia criminale e alla brutalità del mondo esterno durante il periodo della Repubblica di Salò, tra il settembre 1943 e l'aprile 1945.
    Venti Mesi racconta la storia di un uomo che, per sfuggire alla deportazione dei lager e alla probabile morte, si rifugia con la moglie in una clinica psichiatrica rimanendovi per quasi due anni, fingendo di essere un malato mentale e vivendo nel timore di essere scoperto e deportato. Accanto a Segre emerge la figura carismatica di Carlo Angela, medico e padre di Piero, il lungimirante direttore del manicomio, che con grande umanità e coraggio offrì protezione a lui e a molti perseguitati, rischiando la propria vita.
    Con lucidità e profonda introspezione, Carlo Angela offre uno sguardo unico sulla condizione umana, esplorando la forza e la fragilità della mente e la necessità di preservare la propria umanità anche nei momenti più oscuri. A lui nel 2001 fu conferita l'onorificenza di Giusto fra le Nazioni. Il suo nome è oggi nel Giardino dei giusti di Yad Vashem a Gerusalemme.
    La trasposizione televisiva promette di essere un racconto intenso e commovente, che intreccia dramma storico e psicologico, riflettendo sulla capacità di sopravvivere alla disumanità attraverso la forza dello spirito e la resistenza.
    Piero Angela soltanto quando la storia è diventata pubblica e dopo che suo padre è diventato un Giusto tra le Nazioni ha raccontato a sua volta questa storia familiare, nel suo libro Il Mio Lungo Viaggio, che ha scritto per i suoi 90 anni.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza