Tre giorni di incontri, scambi di
idee e contenuti tra autori di fama internazionale, editori
italiani e inglesi, istituzioni culturali e un pubblico sempre
più attento e partecipe, articolati tra la sede dell'Istituto
Italiano di Cultura di Londra e la London Book Fair, hanno
trasformato la fiera del libro di Londra in una occasione di
osmosi culturale tra Italia e Regno Unito. È il bilancio della
prima tappa internazionale dell'iniziativa Il Libro Possibile
approdata nella capitale britannica.
"Abbiamo fatto sistema con gli altri attori del 'Sistema
Italia' a Londra, a partire dall'Ambasciata e dalla sede di
Agenzia ITA nella capitale britannica per promuovere l'editoria
del nostro Paese, offrendo una vetrina davvero internazionale",
ha detto Francesco Bongarrà, direttore dell'Istituto, chiudendo
la tappa londinese del festival, la prima organizzata fuori
dalla Puglia.
Per l'organizzazione della manifestazione l'Istituto Italiano
di Cultura ha offerto un contributo determinante, soprattutto in
termini di contenuti. "La partecipazione è andata oltre le
aspettative", ha dichiarato Rosella Santoro, direttrice
artistica del festival. "Abbiamo visto un interesse
straordinario attorno al nostro Media Corner alla London Book
Fair, un luogo di confronto dinamico che ha catturato
l'attenzione di autori, editori e giornalisti. Allo stesso
tempo, gli incontri ospitati dall'Istituto Italiano di Cultura
di Londra, diretto con grande visione da Francesco Bongarrà,
hanno registrato il tutto esaurito, segno di un entusiasmo
crescente per il dialogo tra letteratura italiana e inglese", ha
aggiunto Santoro.
Il programma ha offerto momenti di confronto a tutto campo
con gli autori di culto come Philip Ball, Jonathan Coe, Carlo
Cottarelli, Diego De Silva, Michele Masneri, Tommaso Ebhardt,
Barbara Gallavotti, Olivia Laing.
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