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Signorine nel tempo, in scena la parabola delle annunciatrici tv

Signorine nel tempo, in scena la parabola delle annunciatrici tv

A Roma la pièce di Veronica Liberale al Teatro Lo Spazio

ROMA, 16 marzo 2025, 15:31

Redazione ANSA

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"Un omaggio alle annunciatrici della tv dagli esordi del piccolo schermo alla loro graduale scomparsa, specchio di una televisione non certo perfetta ma sicuramente più garbata e professionale rispetto alla sciatteria, aggressività e superficialità della comunicazione contemporanea". Veronica Liberale riassume così il senso della vicenda descritta in 'Signorine nel Tempo, l'epopea delle Signorine Buonasera', che va in scena a Roma dal 19 al 23 marzo al Teatro Lo Spazio con la regia di Pietro De Silva.
    "La storia delle tre donne, i cui nomi di fantasia sono un leggero ricordo di quelli veri - spiega l'autrice - è romanzata, concentrandosi sulle caratteristiche, le esperienze lavorative e l'essenza di quello che hanno rappresentato le Signorine Buonasera per gli italiani. Con la loro storia personale si vuole raccontare indirettamente quella del paese".
    Ecco, dunque, Sandra, commessa in prova in un negozio di elettrodomestici, che si ritrova a vivere una giornata storica: l'inizio delle trasmissioni televisive. Alle prese con i clienti accalcati di fronte ai primi televisori e in un mondo del lavoro maschilista, Sandra sogna un futuro migliore davanti alla scatola magica, di fronte alla quale conoscerà l'uomo che sarà il padre di suo figlio, giunto in negozio per comprare una lavatrice. Dentro quella scatola magica c'è Nicolina, la prima annunciatrice, un'apparizione dolce e rassicurante, chiamata per umanizzare la televisione, pioniera in un mondo ancora sconosciuto. Nicolina sa che dovrà guidare per mano i telespettatori annunciando film, rubriche, varietà, spot pubblicitari, sempre rassicurante e sorridente. Il destino di Sandra e Nicolina si incrocia con quello di Maria Rosella, annunciatrice del 2003 appena giunta negli studi televisivi per iniziare la giornata più difficile della sua carriera, che si concluderà con una rivelazione: la drastica riduzione dell'orario di lavoro. I dirigenti indorano la pillola ma la realtà è amara: Maria Rosella, come le sue colleghe 'della vecchia guardia', è stata sostituita da ragazze giovanissime, in buona parte provenienti dai concorsi di bellezza. In scena, la storia delle tre donne è legata alla figura di un narratore, che entra nel racconto rappresentando le figure maschili che le protagoniste incontrano nel loro viaggio.
   

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