(dell'inviata Angela Majoli)
Un festival ecumenico che accoglie
il Papa e Tony Effe, trascina davanti alla tv fino a 5 milioni
di persone in più rispetto alle settimane precedenti, fa il
botto tra i giovani e vede crescere il pubblico che lo segue su
smartphone, tablet, pc, magari fuori casa o sbirciando la
partita di Champions sul televisore. E manda tutti a nanna
almeno mezz'ora prima. È il Sanremo di Carlo Conti, che vince la
scommessa degli ascolti, con buona pace del direttore artistico
il quale giura di non guardarli, rifugge dai confronti con
Amadeus e si impegna a "continuare a pedalare".
La seconda serata ha incollato in media a Rai1 11,7 milioni
di spettatori pari al 64.5% di share; la prima parte è stata
seguita da 14 milioni 437mila appassionati (63.22%), la seconda
da 7 milioni 287mila (66.72%). Dati di total audience, precisa
la Rai, con cui Auditel calcola anche la visione in diretta su
small screen (telefonini, tablet e pc). "In realtà - spiega
Francesco Siliato, media analyst dello Studio Frasi - la total
audience esiste dal 2023, ma prima veniva diffusa soltanto ai
centri media e agli addetti ai lavori. Il dato più interessante
è la crescita dello small screen, che in alcuni minuti arriva
quest'anno a superare le 500mila persone. E tra chi guarda
Sanremo esclusivamente con questa modalità di fruizione si
arriva fino al 96% nella fase finale, a dimostrazione di un uso
dedicato quasi esclusivamente alla visione del festival". In
media, il peso della fruizione in small screen è stato del 3.26%
nella prima serata del festival (12,6 milioni di spettatori, di
cui 12,2 milioni su televisore tradizionale) e del 2.97% nella
seconda (11,7 milioni, di cui 11,4 milioni sulla tv).
Vincente, secondo Siliato, la scelta di "far iniziare le
serate prima e di farle chiudere prima, con un risparmio di
circa mezz'ora (ieri 230 minuti contro i 255 dell'anno scorso,
martedì 241 minuti contro 273): una scelta di marketing
strategico, che fa crescere l'ascolto medio". E la platea
complessiva è aumentata: martedì c'erano ben 5 milioni 705mila
spettatori in più davanti alla tv rispetto alla media dei
quattro martedì precedenti, ieri 4 milioni 205mila in più
rispetto ai quattro mercoledì precedenti. Parallelamente è
calato (martedì di 1,4 milioni, mercoledì di 685mila persone)
l'ascolto del cosiddetto 'non riconosciuto', cioè di chi guarda
le piattaforme streaming o magari gioca con le console, che
evidentemente ha scelto di guardare il festival.
La seconda serata ha registrato il picco di 16,5 milioni
durante la performance al pianoforte del piccolo Alessandro
Gervasi e del 70% in uno degli sketch di Nino Frassica.
Molto interessanti i dati sui target dei giovanissimi: sul
pubblico 4-14 anni il 74.7%, sui 15-24 anni l'85.6%, sui 25-34
anni il 71.8%, sui 35-54 il 67.2%, il 58.5% sugli over 55.
Notevole anche l'indice della coesione sociale calcolata dallo
Studio Frasi, cioè la 'somiglianza' tra il pubblico e l'intera
popolazione, che raggiunge il 90%. Ed è boom sui social, con 103
milioni di videoviews (+44% rispetto alla seconda serata 2024,
+96% rispetto a martedì) e 21,5 milioni di interazioni (+12% sul
2024, +18% rispetto alla prima serata).
Ascolti stellari anche per la pubblicità: "Ci sono spot che
in queste due serate sono andati sopra i 18 milioni, break oltre
i 16 milioni. E molte aziende - fa notare Siliato - hanno
pianificato spot realizzati ad hoc per Sanremo, cosa che accade
solo per eventi come il Super Bowl. I listini di Rai Pubblicità
sono andati sold out e dopo l'aumento medio del 7% di quest'anno
si prevede un ritocco verso l'alto del 10% per l'anno prossimo".
Stando alle stime del Sole 24 Ore, il bottino di quest'anno
potrebbe aggirarsi sui 64-65 milioni, a conferma che il festival
resta un affare per gli sponsor e per le casse della Rai.
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