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Confindustria Marche, in salita il primo semestre del 2025 (2)

Confindustria Marche, in salita il primo semestre del 2025 (2)

ANCONA, 04 gennaio 2025, 16:04

Redazione ANSA

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"La rilevazione fornisce una tendenza legata ad aspetti economici 'percepiti' - nota la presidente di Confindustria Pesaro, Alessandra Baronciani - Spicca la differenza fra grandi imprese, che, pure nella tendenza al ribasso vedono il primo semestre 2025 meno negativo, e piccole imprese, dove la tendenza sembra più grigia. Settori come alimentare e servizi sembrano meglio sopportare, se non aumentare la produttività. Vanno evidenziati i ribassi previsti nei settori manifatturieri che più sostengono le Marche, come moda, meccanica e arredo. Da anni gli Stati devono costantemente intervenire per supportare l'economia, servono sostegni strutturali all'industria manifatturiera tesi a rafforzare la competitività della UE sul resto del mondo, e non, come avviene ora, gestire un compromesso di aiuti differenziati fra i vari stati, spesso mascherati da interventi 'green'. Fra le priorità: prezzo unico dell'energia, pianificazione europea delle grandi infrastrutture, una autorità europea per il monitoraggio dei fondi a sostegno dell'economia".
    Il presidente di Confindustria Ancona, Diego Mingarelli, attende "un anno in salita, c'è preoccupazione per alcuni settori trainanti dell'industria anconetana, come metalmeccanico, elettrodomestici e automotive. Su quest'ultimo impattano anche alcune scelte poco chiare dell'Ue. È un settore che nella nostra provincia conta 90 aziende, prevalentemente piccole imprese che fatturano meno di 10 milioni, ma che complessivamente sviluppano 1,7 miliardi di euro di fatturato.
    Dobbiamo mettere in campo politiche industriali in grado di modernizzare le nostre filiere e i settori strategici, attirando nuovi investimenti e tecnologie. Saremo in prima linea nella difesa di settori strategici e della capacità manifatturiera delle nostre imprese, che va accompagnata verso nuove frontiere, supportando il riposizionamento strategico e di prodotto".
    Secondo il presidente di Confindustria Macerata, Sauro Grimaldi, "l'indagine evidenzia un semestre difficile, va anche detto che è diventato sempre più complesso effettuare previsioni, perché viviamo un contesto che cambia in modo rapidissimo. Ci troviamo ad esempio a fronteggiare in questi giorni nuovi rincari energetici che costituiscono per le imprese un costo molto elevato. Preoccupa l'andamento negativo del sistema moda e della meccanica, regge l'edilizia, trainata soprattutto dalla ricostruzione nelle aree danneggiate dal sisma".
    Il presidente di Confindustria Fermo, Fabrizio Luciani esprime preoccupazione "per le criticità del settore moda, che incidono in modo decisivo sul nostro territorio. Lo scenario è negativo, stanno cambiando anche gli stili di vita, che vedono sempre più spesso gli acquisti in questo comparto passare in secondo piano. Auspico diventi legge la decontribuzione del credito d'imposta per le imprese marchigiane, un provvedimento di grande importanza. Poi occorre un'Unione europea più forte, in grado di contrastare una strategia internazionale di indebolimento del nostro continente. Le crisi possono essere subite, o essere interpretate riuscendo a rigenerarsi, spero sia questo il destino delle nostre imprese".
    Il presidente di Confindustria Ascoli Piceno, Simone Ferraioli, guarda principalmente "agli scenari geopolitici internazionali, che pesano più delle difficoltà territoriali o alle fasi di trasformazione dei vari comparti produttivi. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da continua incertezza dettata dai conflitti in corso, in particolare da quello ucraino. Altro aspetto determinante per l'export sarà il nuovo corso della politica americana e gli eventuali provvedimenti sugli scambi commerciali".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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