Le grandi banche americane fanno causa alla Fed puntando il dito contro la mancanza di trasparenza nel processo che utilizza nel condurre gli stress test annuali. L'azione legale segue la decisione della banca centrale americana di rivedere le modalità degli esami annuali a cui sono sottoposti gli istituti di credito, e di cercare a questo fine indicazioni pubbliche all'inizio del 2025.
In quest'ottica le big di Wall Street - da Goldman Sachs a Citigroup, passando per JPMorgan - hanno deciso di farsi sentire tramite le loro associazioni: l'obiettivo è prevenire cambiamenti che siano negativi per il sistema. Secondo Bank Policy Insititute, American Bankers Association e la US Chamber of Commerce, le organizzazioni che rappresentano le grandi banche, non c'è infatti alcuna certezza che le "riforme annunciate dalla Fed possano fornire un rimedio tempestivo ai danni derivanti dall'attuale sistema", caratterizzato da una "mancanza di trasparenza che si traduce in una significativa e imprevedibile volatilità nei requisiti di capitale".
Dalla crisi finanziaria del 2008, le banche hanno affrontato test per garantire la sicurezza del sistema. Esami che si sono attirati le critiche di molti manager del settore, convinti che le regole imposte creino nuovi rischi spingendo l'attività finanziaria che si svolge al di fuori delle banche verso mercati meno trasparenti. Gli stress test a cui sono sottoposte annualmente misurano la loro resilienza di fronte a uno scenario economico avverso, e si traducono nella richiesta di accantonare ulteriore capitale nel caso in cui l'esito dell'esame non è positivo.
Nell'azione legale le banche precisano di non voler eliminare gli stress test - strumento che si è rivelato particolarmente utile per il recupero di fiducia dopo la crisi finanziaria - ma di voler garantire che i requisiti patrimoniali siano stabiliti in modo trasparente.
Gli esami annuali possono comportare "miliardi di dollari in oneri patrimoniali inattesi per le singole banche senza una ragione evidente e con effetti negativi sull'economia nel suo insieme", si legge nell'azione legale. Non è chiaro se e come l'amministrazione Trump possa influenzare le modalità in cui la Fed affronta gli stress test e le normative bancarie in generale. Attualmente la responsabilità per le banche all'interno della Fed è di Michael Barr, architetto del piano per aumentare i requisiti di capitale delle grandi banche. Un piano talmente criticato dall'industria finanziaria da spingere la Fed a fare marcia indietro.
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