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Dieci anni fa Charlie Hebdo: 'La voglia di ridere non morirà mai'

Dieci anni fa Charlie Hebdo: 'La voglia di ridere non morirà mai'

Numero speciale in uscita oggi per non dimenticare la strage nel cuore di Parigi

PARIGI, 07 gennaio 2025, 16:42

di Paolo Levi

ANSACheck
Dieci anni dopo, Charlie Hebdo ricorda il sanguinoso attentato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dieci anni dopo, Charlie Hebdo ricorda il sanguinoso attentato - RIPRODUZIONE RISERVATA

"La voglia di ridere non morirà mai!": è il messaggio lanciato da Charlie Hebdo, nell'edizione speciale che esce oggi nelle edicole di Francia, nel decimo anniversario della strage jihadista che il 7 gennaio 2015 decimò una parte della redazione in rue Nicolas Appert, nel cuore di Parigi, aprendo una terribile stagione di sangue che ha scosso la Francia e l'Europa.

Un anniversario, quello dell'attacco a Charlie seguito poi da altri attentati di matrice islamica, che la Francia si appresta a commemorare nel segno della sobrietà, con il presidente Emmanuel Macron e la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, attesi in rue Nicolas Appert, per omaggiare le vittime delle strage di Charlie ma anche quella tre giorni dopo all'Hypercacher. "Non dobbiamo cedere in alcun modo nella lotta contro il terrorismo", ha detto Macron, aggiungendo che la minaccia "resta presente nelle nostre società ed implica che non ci sia alcun cedimento nonché una vigilanza collettiva".

Dodici persone, tra cui otto della redazione del settimanale satirico, furono uccise nell'attacco sferrato dai fratelli Kouachi, francesi di origine algerina che avevano giurato fedeltà ad al Qaida. Dopo due giorni di ricerca, i due furono uccisi da una squadra d'intervento del Gign, il gruppo d'élite della gendarmeria, in una tipografia a Dammartin-en-Goële (Seine-et-Marne), a 45 chilometri da Parigi, dove si erano rifugiati. Il giornale anarchico e anticlericale, nato nel 1970 dalle ceneri della rivista Hara-Kiri, era stato bersaglio di minacce jihadiste dopo la pubblicazione delle caricature del profeta Maometto nel 2006. Tra le vittime dell'attentato anche il suo direttore che era una figura simbolo della pubblicazione, il fumettista Charb, così come due leggende della caricatura in Francia, Cabu e Wolinski.

"La satira possiede una virtù che ci ha aiutato ad attraversare questi anni tragici: l'ottimismo. Se abbiamo voglia di ridere, significa che abbiamo voglia di vivere", scrive Riss, il direttore di Charlie Hebdo, nell'editoriale in edicola domani e in cui ripercorre l'ultimo decennio, segnato "dall'aggravarsi della situazione geopolitica". "Le risate, l'ironia, le caricature - aggiunge il successore di Charb - sono manifestazioni di ottimismo. Qualsiasi cosa accada di drammatico o felice, la voglia di ridere non scomparirà mai''.

A dieci anni dall'attentato, il numero speciale di Charlie Hebdo affronta in particolare il tema 'Ridere di Dio', attraverso una quarantina di vignette e caricature tra centinaia di proposte selezionate nell'ambito di un concorso internazionale. Nell'edizione speciale consultata in anticipo dall'agenzia France Presse, Charlie Hebdo si dice 'indistruttibile, non può morire'. In prima pagina, un lettore seduto su un fucile d'assalto che legge, rapito, questo numero definito 'storico'. L'attacco a Charlie Hebdo fu il primo di una serie che segnò anni particolarmente bui per la Francia: attacchi di estremisti islamici costarono poi la vita a una poliziotta il giorno successivo a Montrouge, a sud di Parigi, il 9 gennaio fu invece preso di mira un negozio kosher a Porte de Vincennes dove morirono quattro persone di religione ebraica per mano del terrorista Amedy Coulibaly.

Intanto, alla vigilia delle commemorazioni, alcuni graffiti con la stella di David sono comparsi su diversi edifici in prossimità dell'Hypercacher, il supermercato kosher a porte de Vincennes dove il terrorista Amedy Coulibaly uccise 4 persone di religione ebraica, solo dopo pochi giorni dopo l'attacco a Charlie Hebdo. La giustizia francese ha aperto un'inchiesta per "danneggiamento di beni altrui commesso per motivi di razza, etnia, nazione o religione". 

Video Charlie Hebdo 10 anni dopo, 'la voglia di ridere non morira''

 

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