La donna che ieri si è uccisa a
Genova lanciandosi dal quarto piano di casa, per paura di
perdere l'affidamento dei quattro figli, aveva denunciato il
marito per maltrattamenti perché secondo lei si era
radicalizzato "e frequentava terroristi". Da quella denuncia
sono partiti una serie di accertamenti, in un indagine del
pubblico ministero Luca Scorza Azzarà. La Digos però ha escluso
un suo coinvolgimento. Secondo il marito della donna, invece,
come messo nero su bianco su una delle memorie depositata
tramite la sua avvocata Anna Serafino, "la donna lo aveva
denunciato per gelosia". L'uomo, dice il legale, si sarebbe
sempre occupato della sua famiglia "provvedendo a tutto".
La situazione sarebbe degenerata a fine del 2022, con la
nascita dell'ultimo figlio. "Ha iniziato ad accusarmi
ingiustamente di avere storie extraconiugali - si legge nella
memoria - o amicizie inadeguate. E' arrivata a distruggermi un
telefonino e a farmi perdere i clienti. Aveva iniziato a
chiamare una di loro dicendo che eravamo amanti finché il marito
non mi ha chiamato dicendomi di farla smettere e di non farmi
più vedere".
La donna lo ha accusato anche di fare viaggi "sospetti in
Svizzera e in Arabia Saudita in compagnia di un amico". Ma erano
viaggi "a cui lei aveva dato il consenso e per andare a trovare
un vecchio amico", la difesa dell'uomo. Secondo il marito a
peggiorare la crisi tra i due sarebbe stato l'arrivo della
cognata. "Invece di fare da paciere - mette nero su bianco la
legale - fomentava le tensioni fino all'aggressione fisica da
parte delle due".
L'uomo era stato arrestato, per un giorno, nel 2023 perché
aveva chiuso in casa le due sorelle ed era andato in moschea.
Per quell'episodio era stato condannato a pochi mesi. Adesso è
in corso un altro processo per maltrattamenti in famiglia e
lesioni.
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