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Pakistan, summit su scuola femminile con Malala, senza Talebani

Pakistan, summit su scuola femminile con Malala, senza Talebani

Riuniti Paesi islamici a Islamabad. Nobel Pace 2014 'emozionata'

ISLAMABAD, 11 gennaio 2025, 10:11

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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A Islamabad, capitale del Pakistan, si è aperto il summit globale dei Paesi a maggioranza musulmana sull'educazione delle ragazze nel mondo islamico: un evento che vanta la partecipazione della Nobel per la Pace Malala Yousafzai, ma che è stato snobbato dai Talebani, che in Afghanistan - unico Paese al mondo - hanno proibito la scuola alle donne e che hanno declinato la loro partecipazione.
    Furono proprio i talebani pachistani a tentare di uccidere nel 2012 l'allora 15enne attivista pachistana per i diritti delle ragazze Malala, che fu salvata da un proiettile in testa in Gran Bretagna, fu insignita due anni dopo del Nobel, che da allora vive in esilio ed è divenuta la testimone della lotta per il diritto delle donne all'istruzione. La ragazza, presente a Islamabad e che domani ha in programma un intervento, ha ammesso oggi di essere "sopraffatta" dall'emozione per essere tornata nel suo Paese natale.
    "Il mondo musulmano, compreso il Pakistan, deve affrontare sfide significative per garantire un accesso equo all'istruzione per le ragazze", ha dichiarato il Primo Ministro Shehbaz Sharif all'apertura del vertice, sostenuto dalla Lega Musulmana Mondiale. "Negare l'istruzione alle ragazze equivale a negare la loro voce e la loro scelta, privandole del diritto a un futuro luminoso".
    Il ministro dell'Istruzione pachistano, Khalid Maqbool Siddiqui, ha dichiarato all'Afp che il governo "aveva esteso l'invito all'Afghanistan, ma nessuno del governo afghano (talebano) è presente alla conferenza".
    "Sono davvero onorata, sopraffatta e felice di essere tornata in Pakistan", ha dichiarato all'Afp Malala, oggi 27enne, al suo arrivo a Islamabad insieme ai suoi genitori. Venerdì scorso aveva scritto sui social media che avrebbe parlato del "perché i leader devono ritenere i Talebani responsabili dei loro crimini contro le donne e le ragazze afghane".
   

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