Le quattro esplosioni al deposito
Eni di Calenzano (Firenze) sono state un "evento prevedibile e
evitabile" sulla base di risultanze investigative. Lo ha detto
il procuratore di Prato Luca Tescaroli parlando di "errore
grave e inescusabile" secondo quanto emerge dall'analisi della
documentazione di sicurezza rilasciata a Eni a Sergen, e dalle
attività di Sergen, "vale a dire la presenza di fonti di
innesco, come il motore a scoppio di un elevatore", che "ha
generato calore in un'area ad alto rischio in un momento in cui
le operazioni di carico delle autobotti erano parallele alle
attività di Segen".
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