"Sono stato tante volte a visitare
le carceri, anche in Umbria. Ma la giornata di sabato al carcere
di Maiano di Spoleto è stata davvero indimenticabile ed
emotivamente intensa. Come Papa Francesco a Rebibbia, così
monsignor Boccardo (arcivescovo di Spoleto e presidente della
Conferenza dei vescovi umbri) ha voluto aprire una Porta santa
giubilare in un istituto di pena": a dirlo è Walter Verini,
segretario della commissione Giustizia del Senato e capogruppo
del Pd in Antimafia. "Una porta fatta dai detenuti, decorata con
immagini dei Vangeli contornate dalle coperte termiche che si
usano per salvare i migranti, ultimi della terra" ha aggiunto.
"C'erano tanti detenuti - ricorda Verini in una nota -, che
hanno anche espresso auspici e preghiere durante la messa: per
loro stessi, per avere una seconda chance dopo la pena. Per i
loro figli e le famiglie. Per gli agenti di polizia
penitenziaria e il personale di Maiano. Per la pace. A loro
hanno fatto eco le parole di monsignor Boccardo, fondate sulla
possibilità che la speranza interiore e la voglia di costruire
nuovi percorsi di vita siano in grado di abbattere muri, quelli
del dolore, del buio. E anche Bernardina Di Mario, storica
direttrice di Capanne e oggi a Spoleto, ha trovato le parole
giuste per parlare di pena come occasione di rieducazione e
reinserimento. C'era commozione, ieri, anche da parte degli
agenti di polizia che, a partire dal loro comandante Luca
Bontempo, vivono ogni giorno le problematicità, spesso
drammatiche, del carcere. Suicidi, sovraffollamento, mancanza di
personale, di affettività, di attività lavorative, di
formazione, di sport e cultura. Scarsa attenzione a problemi
sanitari. Pochissimi psicologi e mediatori linguistici. Tanto
uso di psicofarmaci, a partire da troppi che dovrebbero stare
non in carcere, ma in comunità a curarsi. E vuoto. Ore di vuoto.
Nessun rispetto dell'articolo 27 della Costituzione. Queste sono
le carceri italiane, vere e proprie discariche sociali. A
Spoleto ci sono enormi problemi, ma anche segni di speranza come
la giornata di ieri (o come le straordinarie attività teatrali
guidate da anni dal prof. Flamini). La politica, le istituzioni,
hanno l'obbligo di non girarsi dall'altra parte, di assumere
subito, ora, decisioni coraggiose, prima che i drammi del 2024
divengano ancora di più esplosivi. Lo chiediamo da tempo, lo
abbiamo chiesto in questi giorni, continueremo a farlo".
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