Platea
gremita a Città di Castello per la presentazione del libro
'Gramsci. La biografia' del professor Angelo d'Orsi, storico e
accademico di fama internazionale.
L'iniziativa, che si è svolta nella Biblioteca comunale
Carducci, è stata promossa dalle associazioni culturali Astra
APS e Umbrialeft e dall'Anpi (Associazione nazionale partigiani
d'Italia). All'incontro per approfondire la figura di Gramsci,
insieme all'autore hanno partecipato esponenti politici e
rappresentanti delle istituzioni tra cui il senatore Walter
Verini, i sindaci di Città di Castello, Citerna, Montone e
Pietralunga, Luca Secondi, Enea Paladino, Mirco Rinaldi e
Francesco Rizzuti, e Loretta Zazzi, assessore a bilancio e
cultura del Comune di San Giustino. Presenti, inoltre, Enrico
Flamini di Astra APS, Mari Franceschini, presidente Anpi
Perugia, e Stefano Vinti di Umbrialeft.
"Si è scritto tanto su Gramsci - ha spiegato il professor
d'Orsi -, esistono quasi 25mila titoli in 41 lingue del mondo,
però mancano le biografie. Le uniche in Italia sono quelle di
Giuseppe Fiore del 1966 e la mia uscita nel 2017, che ho
arricchito nel 2018 e che adesso ho rifatto completamente. Un
volume di 800 pagine, questa è e sarà, credo, nei prossimi
decenni la biografia di Gramsci, non solo perché ci sono
documenti nuovi delle diverse famiglie in Sardegna e in Russia,
ma perché è un tentativo di ricostruire, seguendo il filo
biografico della breve vita di Antonio Gramsci, il suo pensiero.
C'è un incrocio tra la vita, il pensiero, l'azione politica e i
diversi contesti in cui si dipana l'esistenza di Antonio. Egli
stesso mette a fuoco via via un pensiero che non è sempre lo
stesso perché, cambiando situazioni e contesti, lui arricchisce
e modifica anche se rimane fedele all'idea che l'umanità è
sempre divisa in due grandi categorie: gli oppressi e gli
oppressori e Gramsci dichiarava di voler stare dalla parte degli
oppressi". "Nel libro - ha proseguito l'autore - ho insisto su
un elemento che mi pare decisivo, la sofferenza: il pensiero
espresso dai Gramsci nei suoi scritti, sia da giornalista che da
dirigente politico che da recluso, viene da un corpo
sofferente".
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