E' andata in scena in prima
nazionale, al Teatro Rendano di Cosenza, "Il vedovo",
trasposizione teatrale del celebre film del 1959 di Dino Risi
che ebbe come interpreti Alberto Sordi e Franca Valeri.
Protagonisti della commedia Massimo Ghini nel ruolo
dell'arrivista romano trapiantato a Milano che sposa una donna
ricca, interpretata da Paola Tiziana Cruciani, e che vive col
pensiero fisso di impadronirsi del patrimonio della moglie. Dopo
averla creduta morta in incidente stradale ed essersi vanamente
illuso di avere centrato il suo obiettivo, il protagonista tenta
inutilmente di provocarne la dipartita, ma alla fine a restare
vittima di un tragico incidente é lui.
'Il vedovo' è uno dei più celebri film interpretati da
Alberto Sordi e Franca Valeri: una commedia all'italiana che
descrive passioni, sogni, necessità, vizi e virtù di un'intera
nazione. La storia è stata riadattata per il teatro e ha trovato
nuova vita grazie alla complicità e al talento di Massimo Ghini
e Paola Tiziana Cruciani. Con una regia che rende omaggio
all'ironia pungente del film originale, "Il vedovo" cattura il
pubblico con dialoghi sagaci e situazioni comiche. La prima
nazionale della piece si inserisce nella stagione di prosa
ideata dall'Amministrazione comunale di Cosenza in
collaborazione con la società "L'Altro Teatro", di Gianluigi
Fabiano e Pino Citrigno. Una proposta apprezzata dal pubblico
che non ha visto un'imitazione della famosa pellicola ma, come
ha detto lo stesso Massimo Ghini, "è piuttosto un omaggio a
Sordi". "Ci saranno dei punti - ha spiegato l'attore - in cui
la sonorità della battuta ricorderà Alberto perché è impossibile
non farlo. D'altro canto, questo personaggio è il massimo della
sordianità, se così si può dire, il cinismo oltre ogni
immaginazione, la superficialità, l'idiozia, perché poi in
realtà è un idiota che pensa di essere intelligentissimo. Lui,
per cercare di arrivare ai soldi della moglie che non glieli dà
perché è un idiota, che fa? Si ingegna e costruisce un piano per
farla morire. Oggi come si chiamerebbe? Ma contiene quel tipo di
cattiveria che alla fine gli si ritorce contro. Pensando al '59
era in realtà provocatorio come film. Paolo Mieli ha detto,
pochi giorni fa, che 'Il vedovo' è per lui il più bel film di
Alberto Sordi. Mamma mia che ulteriore responsabilità che mi ha
dato sentire queste parole. Però, capisco perché".
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