"Il Festival di Sanremo? Immaginate
un lunapark lungo una settimana, una giostra su cui sale tutto
il mondo della musica. Non dormi mai. È come un frullatore di
incontri, persone, canzoni. Però è meraviglioso. Ed è bellissimo
vedere anche il dietro le quinte, quello che succede, la gioia e
pure le delusioni". A raccontare all'ANSA è Marianna Morandi,
che il Festival della canzone italiana l'ha vissuto in così
tanti ruoli come forse nessuno mai: da figlia del grande Gianni;
da sorella di Marco, che ha accompagnato sul palco dell'Ariston
quando con Pippo Baudo debuttò nella categoria Giovani; da mamma
di Paolo Antonacci (quest'anno nel team autoriale di Incoscienti
giovani, il brano di Achille Lauro). E ora per la prima volta
anche da inviata speciale di Pierluigi Diaco, per BellaMa' e
Rai2.
"In realtà anche da spettatrice non ne ho perso mai nessuno: per
me è un rito vedere il festival con tutte le amiche insieme",
racconta l'attrice, che dopo trent'anni di assenza è appena
tornata in scena, a teatro, protagonista con il fratello di
Benvenuti a casa Morandi, con la regia di Pino Quartullo. "Per
Diaco sarò fissa a Casa Siae, dove intervisterò personaggi che
gravitano intorno a questo mondo e al Festival - dice -
L'edizione più emozionante? Forse la prima da 'mamma', quando
Paolo era tra gli autori di Tananai con Sesso occasionale nel
2022. E poi ci sono quelle di papà - sorride - Quando vinse nel
1987 con Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri e Si può dare di più,
la felicità era tanta. Ma c'era anche tanta tristezza in lui,
perché proprio quella sera morì Claudio Villa. Adesso però
Sanremo non vedo l'ora di vivermelo 'solo' da 'Marianna'".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA