"Rai Fiction ha fatto una grande scommessa sul commissario Ricciardi. Perché, a differenza di altri, lui non è un personaggio che resta statico solo perché piace al pubblico. Cambia, si evolve con la sua vita. E variando ci assomiglia, perché nessuno resta uguale. Credo che sia questo il grande segreto del suo successo". Lo scrittore Maurizio De Giovanni, a Bari per il Bif&st, racconta così al pubblico del cinema Galleria il protagonista della serie tratta dai suoi romanzi e pronta a debuttare con la terza stagione.
Il primo episodio de 'Il commissario Ricciardi 3' è stato proiettato in anteprima assoluta proprio in occasione del festival del cinema in corso nel capoluogo pugliese, alla presenza dell'attore protagonista, Lino Guanciale. In una sala gremita, soprattutto di ragazzi, il commissario dai poteri soprannaturali svela la sua evoluzione nelle parole dello scrittore e dell'attore che lo impersona. "Ricciardi è uno per il quale è una fatica immane anche passeggiare per strada - dice Guanciale -. Maurizio (De Giovanni, ndr) ha creato una condizione limite per questo personaggio così particolare eppure in grado di condurre una vita normale".
Il commissario è, infatti, in grado di percepire le ultime parole pensate o dette dai fantasmi delle vittime di morte violenta. Una condizione che lo relega a una vita solitaria. Proprio la fragilità insita nel personaggio è uno degli elementi chiave del suo successo. "Ricciardi è il prototipo di un'idea di maschio alternativo - prosegue l'attore, più volte applaudito - non c'è niente di macho in lui, ma questo non vuol dire che sia meno forte, virile o coraggioso. Ricciardi incarna l'idea di poter essere uomini in modo diverso, nel rispetto di ciascuno".
La nuova stagione è in continuità con le precedenti, ne rappresenta un "consolidamento", evidenzia De Giovanni. Che si dice "molto felice e orgoglioso di questa serie", ma anche "convinto che il pubblico troverà qualcosa di bello delle altre stagioni, ma anche di nuovo". Tutte le puntate sono basate su racconti già pubblicati dallo scrittore, quindi - promette De Giovanni - "tutti i lettori troveranno storie che conoscono già". "La serie è fedele ai miei scritti - aggiunge - per quanto possa essere fedele una serie televisiva rispetto ai libri. Anche se non mancano gli elementi di creatività".
Uomo solitario e sensibile per antonomasia, nella terza stagione il commissario "elimina la sua corazza - anticipa Guanciale -. Scopre che è molto difficile vivere così, ma che il gioco vale la candela perché i benefici che possono arrivare aprendosi sono molti". E così si trova "in situazioni che non avrebbe mai immaginato, in beghe legali legate all'organizzazione di un matrimonio, a un fidanzamento tempestoso", prosegue l'attore, "situazioni divertenti rispetto alle quali la sua inadeguatezza accresce l'amore e la simpatia del pubblico". Fino al finale di stagione, "il momento più bello e difficile da attraversare", conclude Guanciale.
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