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Cgil Terni, dati 2024 molto negativi, serve cambio di passo

Cgil Terni, dati 2024 molto negativi, serve cambio di passo

'Continuano invecchiamento e spopolamento e povertà'

ROMA, 08 gennaio 2025, 16:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il 2025 si presenta in provincia di Terni "con un bagaglio notevole di criticità ereditate dal passato", a partire "da invecchiamento, spopolamento, povertà e qualità del lavoro" e per questo servono "discontinuità" e un "cambio di passo". A sostenerlo è la Cgil di Terni, secondo la quale i dati del 2024 sono "molto negativi", perché "continuano i fenomeni di invecchiamento e spopolamento che vedono l'Umbria e in particolar modo Terni ai primi posti in Italia".
    Il sindacato - che in provincia ha superato nel 2024 la soglia dei 24mila iscritti totali, con circa 48mila pratiche di tutela individuale svolte - sottolinea in particolare che il dato sull'indice di invecchiamento della popolazione in provincia ha raggiunto il 284% rispetto alla media nazionale del 193%. Dunque in provincia di Terni ogni 100 giovani under 15 ci sono 284 over 65.
    "Un dato che chiede prima di tutto una presa di coscienza che non vediamo da parte delle istituzioni e conseguenti politiche radicalmente diverse capaci di invertire questo fenomeno" sottolinea la Cgil. L'altra "criticità evidente" è il mercato del lavoro: sono circa 85mila (39% della popolazione) le persone occupate, trend leggermente in miglioramento, ma con un aumento di ammortizzatori sociali, a partire dalla cig, e medie retributive più basse rispetto agli anni precedenti. Inoltre tra i 66mila pensionati (il 31% della popolazione), la metà ha pensioni che non superano i 1.400 euro al mese lordi e di questi circa 20.000 sono sotto la soglia dei 1.000 euro. Infine, c'è il restante 30% circa di popolazione inattiva, dove rimane stabile il dato dei disoccupati ma cresce il dato dei cosiddetti 'neet', coloro cioè che non lavorano e hanno smesso di cercarlo.
    Partendo da questi numeri la Cgil rilancia la necessità "di intervenire su quattro ambiti fondamentali: lavoro, salute, sviluppo e welfare" e chiede "interventi di contrasto alla crescente povertà, che interessa ormai strutturalmente anche lavoratori e pensionati". Per quanto riguarda la sanità, infine, il messaggio alla Regione è "invertire quanto fatto fino ad oggi, arrestare lo smantellamento del servizio pubblico, abbattere le liste d'attesa infinite e tagliare i finanziamenti al privato per investire nel pubblico, in personale, nel territorio, nella rete ospedaliera e nei servizi assistenziali".
   
   

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