Alle soglie di un'edizione di Sanremo
(11-15 febbraio) che si prefigura nuovamente come grande motore
per l'economia del territorio, la Fimi pubblica un nuovo report
che analizza in profondità il ruolo strategico degli
investimenti delle case discografiche nell'indotto del Festival.
La pubblicazione evidenzia come tali investimenti siano il
motore che alimenta un ritorno economico significativo e in
continua espansione: secondo recenti stime di EY, infatti,
l'edizione 2025 genererà un impatto economico complessivo pari a
245 milioni di euro.
Le case discografiche - sottolinea la Federazione
dell'industria musicale - da sempre protagoniste e instancabili
motori dell'industria musicale italiana, si confermano gli
attori indispensabili non solo nella promozione degli artisti e
nella produzione musicale, ma anche come volano economico per
l'intero settore. Gli investimenti strategici supportano
iniziative che abbracciano diversi ambiti, dalla pubblicità alla
promozione live, contribuendo a creare un ecosistema virtuoso in
cui la creatività si sposa con la crescita economica, con un
effetto moltiplicatore di grande rilievo anche se le economie
per le imprese restano limitate all'1,5 % dei ricavi del
settore.
Il report offre una panoramica completa dell'impatto sul
mercato dei brani in gara, i cui ascolti in streaming sono
aumentati del 463% negli ultimi cinque anni, andando a ricoprire
una percentuale di mercato ormai superiore al 2%. Tuttavia, il
valore degli investimenti che le aziende destinano al Festival
supera di gran lunga il ritorno immediato in termini di ricavi,
dimostrando un impegno che ora necessita di una revisione
strutturale.
L'avvicinamento ai trend musicali attuali si evince
d'altronde dalla crescita del numero dei platini dei singoli in
gara al Festival (241 in totale, dal 2013 al 2024) - che ha
raggiunto un'impennata negli ultimi 4 anni - e dalla
partecipazione in gara per il quarto anno consecutivo
dell'artista con l'album best-seller dell'anno: si tratta di
Taxi Driver di Rkomi (2021), Sirio di Lazza (2022), Il coraggio
dei bambini di Geolier (2023) e Icon di Tony Effe (2024). Per il
terzo anno consecutivo, poi, un brano in gara a Sanremo è
diventato il singolo best-seller dell'anno secondo le
rilevazioni Fimi-GfK: Brividi di Mahmood & Blanco nel 2022,
Cenere di Lazza nel 2023 e Tuta Gold di Mahmood nel 2024.
Inoltre, il 57% dei brani in gara all'ultima edizione del
Festival è entrato nella Top 100 dei Singoli più venduti del
2024. E l'incidenza non è solo rilevata nelle chart annuali:
negli ultimi quattro anni, infatti, i singoli in gara a Sanremo
hanno conquistato l'intera Top Ten Singoli della chart
settimanale successiva al Festival.
Si tratta di dati - fa notare ancora la Fimi - che si
inseriscono in uno scenario musicale che parla sempre più
italiano (nel 2024 il repertorio locale ha rappresentato l'84%
della Top 100 Album annuale) e soprattutto sempre più giovane
(negli ultimi dici anni l'età media degli artisti in Top Ten
Album annuale è diminuita del 13%), in linea con il
ringiovanimento del pubblico televisivo del Festival che nel
2024, secondo i dati Rai, ha conquistato uno share dell'82%
nella fascia 15-24 anni - segnando l'intrattenimento di prima
serata più giovane di sempre. Sono proprio gli investimenti
mirati del settore discografico - conclude il report - a
plasmare l'ecosistema musicale celebrato dal Festival di
Sanremo, riuscendo a rispondere alle sfide e alle opportunità di
un mercato sempre più dinamico e competitivo, pur ricavandone ad
oggi una fetta molto esigua di ricavi.
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