Sanremo sarà il festival delle larghe
intese? "Ho un microchip sotto pelle installato da Pier Silvio:
se esagerassi con la permanenza sul palco, mi stordirebbe e
verrei rimandato subito a Cologno", scherza Gerry Scotti, che ha
avuto la liberatoria da Mediaset per calcare il palco
dell'Ariston, co-conduttore della prima serata di martedì 11
febbraio con Carlo Conti e Antonella Clerici.
Ospite di Un Giorno da Pecora su Radio1, il conduttore
ribadisce di aver rinunciato al cachet: "Ho dovuto insistere
perché loro accettassero questa conditio. Volevano darmi un
sacco di grana, io ho detto: vado per amicizia, non voglio
niente". Sarà l'inizio di una sua carriera in Rai?, chiede
Giorgio Lauro. "Molto probabilmente no", risponde divertito
Scotti. E se la prossima volta chiedono a lei di fare l
festival? "Ho altro da fare".
Sul filo dell'ironia, c'è spazio anche per battute sul look,
complice la presenza in studio di Geppi Cucciari, anche lei
co-conduttrice del festival. "La super sarda Geppi Cucciari ha
scelto di vestire sardo. Per non essere da meno - ride Scotti -
mi vestirò da mondina pavese, con la gamba da fuori, tipo Riso
Amaro". "Non lo dica sul palco", è l'altolà di Lauro a Scotti,
testimonial di una celebre marca di riso. E il conduttore di
rimando: "Posso dire che indosserò scarpe di mia proprietà, non
ci sarà nessuno sponsor sulla scarpa", alludendo al caso
Travolta.
Il suo sogno, dice ancora Scotti, è cantare: "Sono 29, per
fare 30 fatemi cantare una canzoncina", "spero ci sia spazio
sufficiente per fare Zucchero o Knockin' on Heaven's Door".
Ansia da vigilia? "L'evento è importante, merita adrenalina,
attenzione, emozione. Sono sinceramente emozionato che mi
abbiano chiesto di esserci. La paura è un'altra cosa, l'emozione
c'è di sicuro". Ed è felice di condividere il palco con altri
due big: "Più gente brava attorno hai, più ne guadagni".
Agli annunci si è preparato ("sono l'abbecedario del nostro
lavoro, quella formula così liturgica in fin dei conti era un
mezzo desiderio che avevo") e - sollecitato scherzosamente
sempre da Lauro - ammette di aver scelto il martedì perché
mercoledì c'è il Milan in Champions League: "Ho un grande Milan:
peccato che più di metà non li conosco neanche".
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