(dell'inviata Giorgiana Cristalli)
"Non vi nascondo l'emozione di
essere qui al teatro Ariston, che è il tempio del Festival,
dell'italianità, del nostro cuore, della nostra pancia. Sono in
bilico tra l'emozione e la voglia di divertirmi. Sono fan di
Sanremo fin da bambina": lo dice Miriam Leone che stavolta ha
detto sì alla co-conduzione della terza serata della kermesse.
"Quando Carlo Conti mi ha chiamata ho risposto subito sì, senza
pensarci. Ma dieci anni fa gli dissi di no. Era il 2015 e stavo
girando Non uccidere a Torino. Stavolta non potevo nuovamente
rifiutare", racconta Miriam. Nessun rimpianto in questi anni
"perché - spiega - stavo facendo altre cose molto importanti per
la mia carriera di attrice con molti ruoli diversi, tante vite,
tante cose. E' un altro tassello che andava bene mettere
adesso", aggiunge.
Miss Italia nel 2008, ex conduttrice televisiva, oggi
apprezzata attrice, è mamma di Orlando da poco più di un anno.
"I ruoli non definiscono le donne" risponde a chi le chiede se
senta più nelle sue corde l'impegno di Oriana Fallaci, che
interpreta nella fiction sulla vita della giornalista, o la
leggerezza della musica, con la co-conduzione del Festival di
Sanremo che la vede al fianco di Carlo Conti con Elettra
Lamborghini e Katia Follesa. "Una donna non è solo una cosa o
l'altra. Nel ruolo di Oriana esploriamo la sua tenacia, il suo
coraggio e la sua fragilità soprattutto agli inizi della
carriera, al festival sono in veste gioiosa e avrò l'abito delle
feste. Sono ruoli diversi, diverse parti di una donna. Ma anche
di un uomo", aggiunge raccontando il ruolo da protagonista che
la vedrà nei panni della giornalista e scrittrice nella fiction
'Miss Fallaci' in onda su Rai1 da martedì 18 febbraio in quattro
serate. "Era dotata di una personalità unica e irripetibile. Ho
sperimentato la caparbietà di una donna che per ottenere
qualcosa ci mette più tempo di un uomo".
Non rinnega Miss Italia, anzi Miriam Leone, unica reginetta
dai capelli rossi del concorso, si dice "molto grata" a quel
trampolino. "Io ho vinto nel 2008, non c'erano i social, le
possibilità per una ragazza che volesse fare cinema, tv o farsi
notare erano minori. Oggi l'impatto di uno spettacolo come
quello non è più così attuale. Penso che il concorso sconti
quello" dice rispondendo a una domanda sul documentario Netflix,
in arrivo il 26 febbraio, Miss Italia non deve morire. Tornando
al Festival, aggiunge: "Secondo me, come dice Antonella Clerici,
arriveranno anche le direttrici artistiche a Sanremo. Sono
fiduciosa", dice Miriam Leone, che subito dopo l'incoronazione
ha condotto alcune trasmissioni in Rai. L'attrice è un fiume in
piena: "Mi piace confrontarmi con un registro brillante,
drammatico, mettermi alla prova su più palchi e set, perché sono
fatta così, mi piace rischiare per cercare di crescere, maturare
artisticamente e come persona". Del resto il mestiere
dell'attore "ti porta a vivere la tua umanità inevitabilmente".
Prima di arrivare a Sanremo i sentimenti sono stati
altalenanti. "Ho passato grandi momenti spensierati e altri di
ansietta", rivela. Scendere la scalinata rappresenta un sogno o
un incubo? "Dovrò stare attenta. Vedrò quando arriverò sul
palco. Rappresenta il grande varietà di una volta che mi piace
molto, evoca le dive come Wanda Osiris. Il casinò, l'Ariston, la
magia delle sciantose, mi piace pensarla così, anche con
ironia".
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