(di Laura Valentini)
Un viaggio tra la fragilità del
nostro pianeta, dove il 40% degli insetti impollinatori è a
rischio estinzione, e la bellezza e la potenza dei fiori che con
il loro linguaggio universale parlano attraversa secoli e
culture. E' il racconto proposto dalla mostra "Flowers. Dal
Rinascimento all'intelligenza artificiale", al via domani 14
febbraio al Chiostro del Bramante dove rimarrà fino al 14
settembre 2025. La mostra, curata da Franziska Stöhr con Roger
Diederen, in collaborazione con Suzanne Landau, offre un viaggio
attraverso cinque secoli di arte, cultura e innovazione con
opere che spaziano dal XVI al XXI secolo. Ed ecco dipinti,
sculture, manoscritti, arazzi fotografie, installazioni
site-specific, ma anche un prodigio di arte orafa, una corona
dal motivo floreale che fu indossata dall'imperatrice Elisabetta
d'Austria, 'Sissi", in occasione delle sue nozze con Francesco
Giuseppe I. C'è una Wunderkammer, una camera delle meraviglie,
dove sono in mostra anche meravigliose raccolte di farfalle e di
api. Il passaggio tra passato, presente e futuro permea tutto il
percorso espositivo: se le opere del Rinascimento dedicate ai
fiori sono rappresentate dai grandi mazzi dipinti da Jan
Brueghel il Vecchio, la mostra inizia con un'installazione che
rappresenta un bosco reale dove il visitatore può immergersi
grazie a uno speciale tablet. E' l' Installazione di realtà
aumentata 'Forest Flux' di Tamiko Thiel and/p che esplora
l'impatto dei cambiamenti climatici sulle foreste bavaresi.
"Perché abbiamo scelto di raccontare il fiore? Perché si presta
a molteplici linguaggi, in questo caso parla esteticamente ma
parla anche socialmente, infatti la mostra pone anche un forte
accento sulla tematica ambientale", spiega la coordinatrice
scientifica della mostra Natalia de Marco che del Chiostro del
Bramante è direttrice artistica. Grazie alla possibilità di
avere una selezione di opere molto ampia, la mostra riesce a
declinare il fiore in varie modalità "sia di scelta artistica
che di messaggio sociale" . Così i contenuti di "Flowers"
diventano parte di un percorso didattico innovativo che punta a
sensibilizzare le nuove generazioni su un rapporto più
responsabile e attento con l'ambiente.
Tra i Maestri presenti Girolamo Pini e la sua straordinaria
attenzione al dettaglio botanico; Edward Burne-Jones e William
Morris e le loro delicate rappresentazioni floreali, che evocano
un senso di bellezza eterea tipico del movimento preraffaellita.
Accanto a queste opere storiche, le sculture contemporanee di Ai
Weiwei e Kapwani Kiwanga, che utilizzano i fiori come metafora
di resistenza e rigenerazione, ponendo l'accento sulle sfide
sociali e ambientali del nostro tempo. Miguel Chevalier esplora
la questione della naturalezza e dell'artificialità dei fiori
con la sua installazione immersiva, e Rebecca Louise Law crea un
suggestivo corridoio in cui il pubblico sarà letteralmente
sommerso dai fiori, offrendo un'esperienza sensoriale che va di
pari passo con il percorso olfattivo, ospitato lungo il percorso
espositivo. C'è anche spazio per temi di attualità come l'opera
che Taryn Simon dedica alla firma per un governo di unità
palestinese avvenuto in Arabia saudita nel 2007 con una stampa a
getto del bouquet floreale utilizzato sul tavolo della
negoziazione. Anche l'esterno del Chiostro diventa protagonista
della mostra, trasformato in un paradiso floreale da
un'installazione firmata Austin Young (Fallen Fruit).
Le oltre 90 opere di Flowers provengono da 10 diversi Paesi del
mondo: il Chiostro del Bramante ha coinvolto istituzioni
prestigiose come il Louvre, il Musée d'Orsay, il Petit Palais,
il Musée des Arts Décoratifs di Parigi e i Royal Botanic
Gardens, Kew di Londra.
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